Di che viaggio sei: VIP o Cast Away?
Le persone che vanno in viaggio si possono dividere in due categorie: quelli che cercano alloggi più lussuosi di casa propria, e quelli che scelgono sistemazioni uguali o più umili.
Queste categorie agli antipodi dividono l’umanità moderna in uno spettro di sfumature, e sono il frutto della massificazione delle vacanze, ovvero del fenomeno che ha reso il viaggio un bisogno globale da soddisfare.
Andiamo ad analizzarle per capire cosa li caratterizza in questa trattazione scherzosa sugli italiani in viaggio.
Nota doverosa: il viaggio è diverso dalla vacanza. Puoi stare in vacanza anche a casa, e per tanti anni in Italia la vacanza è coincisa con la villeggiatura, ovvero il trasferirsi dalla propria casa “in città” verso la seconda casa (al mare, in collina, in montagna o al paese natale) magari condivisa con i parenti.
In questo articolo parlo solo di viaggi, tenendo da parte le altre forme di vacanza che meriterebbero molto altro spazio.
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In vacanza come un VIP
Chi sceglie un posto più lussuoso di casa propria cerca il comfort, il cioccolatino sul cuscino e il letto rifatto dal servizio in camera, il bagno figo con campioncini di ogni sorta e la camera da letto ampia con balcone possibilmente vista panoramica.
Appartengono a questa categoria le persone che per almeno una settimana, se si può anche due, vogliono “trattarsi bene“.
Provare il gusto di appartenere, anche per poco, alla classe sociale dalla vita interamente instagrammabile.
Essere come Vip e abbienti protagonisti di social e riviste, che più o meno bonariamente sono invidiati, e a cui i nostri vacanzieri sentono nell’intimo di appartenere.
Insomma una vera e propria vacanza dalla propria classe sociale.
Non possono mancare: fidanzato che viene trasformato in fotografo di moda, book fotografico sul bagnascuga, foto al cocktail decorato frutta con sushi di accompagnamento, selfie sfocato in discoteca, foto ai flute con bottiglia di Moet.
Il rito
Questa vacanza, soprattutto nella versione da classe media, trova uno dei suoi apici nel rito bacchico della “colazione internazionale a buffet“: un banchetto che soddisfa gli occhi prima ancora dello stomaco, e che viene sistematicamente raccontato a parenti ed amici misurandolo in numero di tavoli imbanditi e portate.
Se di vacanza al mare si tratta, questa esperienza di solito è corredata da spiaggia riservata e piscina in hotel.
In caso di crociera o villaggio turistico, il braccialetto open bar all inclusive é un must.
Gli estremisti di questa categoria sono capaci di fare un prestito con la finanziaria, pur di godersi la tanto meritata vacanza in un paradiso briatorico in Sardegna o a Cortina.
In vacanza dalla routine
Dall’altro lato invece abbiamo quelli che scelgono sistemazioni pari o decisamente al di sotto del comfort domestico a cui sono abituati.
Realtà articolata che va suddivisa in sottocategorie.
Risparmiamo sulla casa così spendiamo in giro
Il primo livello è composto da chi prende la casa (a volte stanza in hotel) bruttina ed economica, o più bella ma sempre a sconto perché fresca di annuncio e senza recensioni “tanto che ce ne frega, così possiamo spendere di più quando giriamo”.
Alfieri della categoria sicuramente i vacanzieri a tappe forzate, con itinerari ottimizzati fra musei, chiese, piazze e monumenti al fine di poter piazzare quante più bandierine possibili, sotto forma di foto, sulla mappa cittadina.
La casa “vera”
Torniamo alla casa così così. Il nuovo proprietario l’ha appena ereditata dal “poro nonno” passato a miglior vita, ha lasciato dentro ancora tutti i monili e i mobili del precedente occupante e non si è affidato a un’agenzia immobiliare per risparmiare anche lui.
O magari è la seconda casa spartana del proprietario, temporaneamente vuota e messa a disposizione nei periodi in cui non la usa, così da alleggerirsi il mutuo e risparmiare le spese condominiali.
I vacanzieri la scelgono per risparmiare, ma non solo.
Sono fra i pochi alloggi che sembrano “veri” e hanno una storia da raccontare. Spesso con un po’ di spirito investigativo consentono di ricostruire vicende familiari attraverso gli oggetti non ancora rimossi, come vecchie bollette nascoste in cassetti mai aperti, cartoline incastrate dietro un armadio e vecchie foto di famiglia incorniciate.
Incrociando queste informazioni con qualche ricerca sui social si dipanano spesso alberi genealogici, saghe familiari e matrimoni naufragati.
Into the wild
Si passa poi ai campeggiatori in bungalow, camper o roulotte, fino all’apice del campeggio spartano: tenda e materassino.
Menzione speciale per i frequentatori dei campeggi nudisti, che passano dai 7 ai 15 giorni a far prendere sole e aria ai gingilli di famiglia.
Estremisti del genere Cast Away sono il popolo degli ostelli e quello dei rifugi montani: posti in cui dormi nel sacco a pelo portato da casa e il bagno é rigorosamente condiviso con la camerata.
Altri estremisti sono i fan dei safari itineranti nei paesi esotici, con accampamenti in tende e villaggi di legno e tela, assediati da ogni genere di animale potenzialmente pericoloso per la propria incolumità.
Sopravvivere a queste esperienze (in cui il selvaggio è ampiamente addomesticato seppur rimane reale) regala 12 mesi di aneddoti da raccontare ad amici, parenti e conoscenti.
Un mix di avventura e nostalgia
Questi viaggiatori, moderati o estremisti, cercano una diversa vertigine rispetto ai primi: evadono dalla prevedibilità della routine quotidiana, dal cemento onnipresente, dalle regole sociali della vita cittadina, alla ricerca del brivido dell’avventura.
Può essere l’avventura del contatto con una natura semi-addomesticata, come nel caso dei campeggiatori che anelano a un neoprimitivismo confortevole capace di conciliare il fornellino da campo con il WiFi; le cicale e la cassa Bluetooth; lavare i piatti nel lavabo comune con l’animazione del gioco aperitivo.
Oppure il “brivido” di conoscere gente nuova, chiacchierare con i nuovi vicini o il padrone di casa che abita nell’appartamento accanto e ogni tanto litiga ad alta voce con i genitori anziani.
O far due chiacchiere con gli anziani del luogo e scoprire storie di un passato difficile da rintracciare nelle guide turistiche.
Conclusione
Si, lo so, mi dirai che ci sono tantissimi casi intermedi, come gli avventurosi che non rinunciano ai comfort degli hotel a 5 stelle.
Del resto siamogli italiani, il Paese che ha inventato la Democrazia Cristiana, è ovvio che ci saranno infinite sfumature di centrismo.
Però alla fine della fiera, quando pensi al viaggio stai immaginando qualcosa di specifico.
Un quadro fatto di posti, persone, suoni gusti e colori ti si dipinge nella mente.
E ai due estremi ci sono Briatore in barca a vela e la Famiglia Robinson che naufraga su un’isoletta.
Tu di che viaggio sei?
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